Sculture sonore – Passeggiata sonora al Museo Duca di Martina

Suoni di un antico futuro” il nome della mostra organizzata dall’associazione Kaos Music Lab di Anacapri e dall’associazione Il Tempo dell’Arte di Napoli, al Museo Duca di Martina di Napoli della Villa Floridiana, in occasione delle Giornate Europee del Patrimonio.

Una passeggiata sonora tra le istallazioni realizzate con materiali di riuso e le opere custodite all’interno del Museo.

Per questa mostra ho realizzato delle Sculture Sonore costruite con materiali poveri che producono suoni. Ogni istallazione è stata pensata, progettata e costruita in relazione alle opere del museo alle quali si è ispirata. Il mio obiettivo era fare in modo che ogni opera, realizzata ad hoc, fosse un prolungamento di un’ala del museo e si integrasse perfettamente senza disturbare il contesto.

Che cos’è una scultura sonora? E’ un’opera che può essere toccata, sfiorata… per creare dei suoni. E’ un oggetto interattivo che non va solo guardato ma chiama il visitatore ad interagire con esso! La mia attenzione era evocare i suoni che a parer mio ispiravano le opere della collezione permanente e tradurli, attraverso i materiali di riciclo, in sculture sonore.

Nove le istallazioni inserite nel museo e nello specifico:

  1. Suoni nel cassetto
  2. Onda sonora
  3. Le quattro stagioni
  4. Grattiglie
  5. In viaggio con i sensi
  6. Batto e ribatto
  7. Scroscia e riscroscia
  8. Giardino sonoro
  9. Memorie sonore

Le antiche posate hanno ispirato un insolito bar chimes che ha trovato la sua ragion d’essere, nonché cassa armonica, nel cassetto stesso nel quale venivano custodite. Gli animali marini della sezioni dei vetri hanno ispirato l’Onda Sonora il cui suono richiamava la risacca di una spiaggia lontana. Una nuvola soffice su una scatola del tempo ha portato i visitatori in giro per un viaggio fantastico attraverso le quattro stagioni.

Le onde e le ninfee di PET accoglievano un gruppo di rane di diversi materiali che grattavano e gracchiavano in maniera diversa.

Un’enorme onda ha avvolto i i visitatori nell’area giapponese, tra i suoni dell’acqua e dei tappi che calavano giù quasi a schizzare chiunque si trovasse nei paraggi.

Forchette, tappi, tubi… per un giardino sonoro fantastico pieno di api, uccelli, serpenti e fiori campanelle dai suoni che evocavano un antico paradiso perduto.

A chiusura un scrigno custode di “memorie sonore” , quelle vissute nella passeggiata, quelle nascoste in ogni giardino che potremo mai visitare. L’acqua, l’aria, la terra… per richiamare le sensazioni vissute lungo tutto il percorso svolto.

Che dire cari amici: è stato un sogno diventato realtà… Quando ero piccola a chi mi chiedeva “cosa vuoi fare da grande?” io non riuscivo a rispondere, perché in cuor mio solo una cosa avrei voluto rispondere: “l’artista”! L’artista che crea con la fantasia, i colori, i materiali e i suoni intrecciandoli, mischiandoli e inventando cose mai viste prima.

E questo sogno si è realizzato! Durante la visita guidata guardavo incredula gli occhi sorpresi di grandi e piccini che sembravano chiedermi: “Ma come le pensi queste cose?”. Beh! Non lo so! Escono da dentro di me semplicemente e crearle mi rende tanto felice.

Devo la realizzazione di questo sogno a tre mie care amiche che ringrazio di cuore, perché grazie a loro ho potuto fare tutto questo: Fiorella Orazzo, Concetta Pellegrino e Diana Mucci che mi hanno voluto coinvolgere in questa esposizione all’interno di uno dei musei più belli di Napoli!

Grazie di cuore!

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